Nostalgia Ticino
Personaggio rivoluzionario di spirito libero sempre pronto a lottare per i diritti delle persone con disabilità, è uno dei fondatori dello sport e disabilità in Ticino. Intervista a ruota libera con Lorenzo Giacolini.
Foto: Elena Nodari Cozza con Lorenzo Giacolini all'ufficio IAT
Giacolini ha all’attivo 35 anni di servizio presso inclusione andicap ticino (ex FTIA) e 21 anni in comitato PluSport. Oggi, in pensione, ci racconta un excursus di storia sulla nascita e l’evoluzione dei gruppi sportivi per persone con disabilità in Ticino.
«Ho iniziato a praticare sport nell’ambito di PluSport nel 1970. Fui coinvolto da conoscenti con disabilità di Bellinzona che mi convinsero ad entrare nel loro progetto creando un nuovo gruppo sportivo per invalidi. Proprio in quell’anno finivo la scuola di commercio e il gruppo mi chiese di assumere la funzione di cassiere. Entrando in comitato ho iniziato a interessarmi ad altri aspetti legati allo sport, come l’accessibilità alle palestre, la ricerca di nuovi membri e la ricerca di finanziamenti.»
Inizialmente, lo sport per persone con disabilità in Ticino nacque dalla volontà di giovani disabili fisici che volevano praticare ginnastica in palestra e, solo in seguito, le attività si sono evolute, introducendo sport in carrozzina e altre discipline. Giacolini ricorda con piacere i convegni sportivi cantonali per invalidi, dove lui e altri giovanissimi atleti si esibivano in acrobazie agli anelli e in altri esercizi agli attrezzi.
Parliamo degli anni di rivoluzione giovanile, il 1968, dove molti giovani attivisti sperimentavano e creavano nuove sinergie che andavano oltre i pregiudizi e le barriere, portando avanti i principi di uguaglianza e rispetto del diverso. È in questo clima di cambiamento che nacquero i primi gruppi affiliati a PluSport. Il primo, grazie all’iniziativa di Milly Moser, venne fondato proprio nel 1968 a Chiasso. L’anno seguente fu la volta di Lugano, e l’anno successivo di Bellinzona. Nel 1972 nacque il gruppo di Locarno, mentre per Biasca e Tre Valli si attese il 1981. Con la nascita del Gruppo Paraplegici Ticino (GPT) nel 1979, iniziò a crearsi una suddivisione tra lo sport in carrozzina e lo sport aperto a tutte le disabilità. Negli anni, oltre allo sport per atleti con disabilità fisiche, iniziarono a crearsi delle attività per giovani con disabilità cognitiva. Fu con l’arrivo di Special Olympics in Svizzera, nel 1995, che iniziò una nuova era per lo sport per persone con disabilità cognitiva.
«Devo ricordare che tutto questo è stato possibile grazie alle relazioni iniziali con PluSport che ci ha aiutato a creare un movimento sportivo in Ticino. Tramite Milly Moser, che conosceva e frequentava i campi sportivi della Svizzera tedesca, abbiamo potuto affiliare i nuovi gruppi all’associazione mantello dello Sport Handicap, oggi chiamata PluSport. Questo ci ha permesso di accedere ai sussidi dell’Assicurazione Invalidità e quindi di avere fondi per promuovere nuove attività. Con il riconoscimento a livello svizzero abbiamo potuto bussare alle porte del Cantone per poter ottenere un sostegno anche a livello regionale. È nel 1973 che su consiglio di un Consigliere di Stato dell’epoca, ci siamo uniti in un unico segretariato, fondando la Federazione Ticinese Invalidi Sportivi.»
Questo segretariato è stato importante per coordinare i gruppi e le attività cantonali, come ad esempio i convegni, ma anche per la ricerca di finanziamenti e per migliorare l’accessibilità alle attività sportive, sociali e professionali per le persone con disabilità. Inoltre, grazie alla collaborazione tra inclusione andicap ticino e PluSport, si iniziò a formare volontari nel settore sport e disabilità anche in lingua italiana in Canton Ticino.
Lo sport è stato un punto di partenza per sviluppare altri settori che ancora oggi sono presenti in inclusione andicap ticino. È stato un percorso in divenire, che dal 1 aprile 1980, con il sostegno di PluSport, è diventato una realtà professionale con a capo, fino al 2015, Lorenzo Giacolini. Una vita dedicata ai diritti delle persone con disabilità, con le idee chiare sull’obiettivo finale, forse ambizioso, di uno sport e di una società inclusivi.
«Un giorno, mi piacerebbe sapere che non esistono più realtà come inclusione andicap ticino, in quanto a quel punto saremmo realmente riusciti nel nostro obiettivo di inclusione nella società. Credo che i responsabili dei gruppi sportivi e i volontari siano molto importanti, anche se oggi dovrebbero imparare a modificare il loro ruolo creando nuove opportunità di integrazione e magari un giorno di inclusione per gli atleti con disabilità. L’idea di una società più accessibile parte anche dalla volontà di collaborare e aprirsi ad altre realtà sportive. Il volontario formato nella disabilità dovrebbe diventare una risorsa di sostegno per gli allenatori di disciplina all’interno di club sportivi esistenti sul territorio. Da sempre ho l’idea che l’applicazione della Convenzione dell’ONU sulle pari opportunità delle persone con disabilità debba essere sempre più sostenuta e incentivata, dando delle reali possibilità a tutti di far parte di una società inclusiva, anche nell’ambito dello sport.»